James Salter: lo scrittore alla ricerca della parola perfetta

James SalterNato James Horowitz, si è diplomato all’Accademia Militare di West Point e per dodici anni ha prestato servizio come pilota nell’Aviazione militare americana, che ha lasciato dopo la pubblicazione del suo primo romanzo, The Hunters (1956), pubblicato con lo pseudonimo che successivamente diverrà il suo nome legale.

Nel 1957 Salter decise di congedarsi dall’esercito per dedicarsi completamente alla scrittura.
Il suo romanzo più noto è forse Un gioco e un passatempo (A Sport and a Passtime), è del 1967. Il corpus delle sue opere non è molto vasto: oltre ai due romanzi citati, conta altri tre romanzi, due raccolte di racconti (una delle quali, Dusk and Other Stories, gli è valso il Premio PEN/Faulkner nel 1989), un libro di memorie ed alcune sceneggiature.

La sua scrittura è caratterizzata da un continuo processo di revisione del testo, alla ricerca della parola adatta, “un processo mimetico in cui vado alla ricerca di me stesso”, come scrive lui stesso. Ogni frase è intima e discreta: l’effetto finale è di esattezza elegante, una cifra di scrittura che ora non usa più ed è difficilissima da imitare.

“Un perfetta felicità” racconta  una storia seducente, di amori e di passioni, di sofferenza e destino di una coppia che scopre i limiti della propria felicità e prova l’irrefrenabile tentazione di distruggerla.

Per voi esiste la felicità perfetta?

Lo scopriremo il 27 Aprile presso La bottega del vino e il 28 Aprile presso il B Cafè dalle ore 19.00.

VI ASPETTIAM GIA LETTI (o non).