Il classico di luglio 2024

Bookgang adorata,

anche quest’anno scolastico è giunto al termine, scandito ogni mese da un libro diverso e dalla vostra compagnia per me davvero preziosa.

Luglio vuol dire classico della letteratura: Le relazioni pericolose di Pierre Choderlos De Laclos

Il gruppo di lettura si terrà lunedì 15 luglio solo via zoom — come sempre dalle 19.00 in poi.

Ne approfitto per annunciarvi la fine dei doppi gruppi di lettura, infatti, ci sarà solo quello via zoom già a partire da luglio 2024, con la promessa di trovare una soluzione per organizzare un gdl ad hoc per chi è di Milano, perché so quanto è importante guardarci negli occhi.

Ne approfitto per ricordarvi quanto io vi sia grata per la vostra partecipazione, passione e intelligenza di cui ho goduto ogni mese, sollevandomi da un anno non facile.

Vi auguro una buona estate e CI VEDIAMO A SETTEMBRE!

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“Le relazioni pericolose” (1782) è ambientato nella Parigi del Settecento, dove la marchesa di Merteuil, falsa e devota, abbandonata dall’amante, Gercourt, decide di vendicarsi diso-norandolo. A questo scopo conquista la complicità del visconte di Valmont, suo ex amante e noto seduttore senza scrupoli. Valmont accetta la sfida e decide di sedurre la giovane Cécile, promessa sposa di Gercourt. Inizia così lo scambio epistolare (175 lettere) che mette in scena la rete diabolica elaborata da Valmont e dalla marchesa di Merteuil, tessuta in cinque mesi di progetti, manovre, sotterfugi, confessioni, elaborate ipocrisie, colpi di scena e complicatissimi intrighi. Nella rappresentazione dei due protagonisti principali, tutti presi dalla loro volontà di autoaffermazione, Laclos ritrae in modo del tutto originale il quadro realistico di una società moralmente dissoluta e crudele, ormai in discesa libera verso l’autodistruzione nel momento in cui elabora l’idea del massimo potere e del completo piacere, del dominio incontrastato e ottenuto con ogni mezzo, e a ogni prezzo. “Le relazioni pericolose” è stato oggetto anche di fortunati adattamenti cinematografici: Roger Vadim (1959), Stephen Frears (1988) e Milos Forman (1989).

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